Dando un occhiata al funzionamento di un ufficio di Poste Italiane in questi
anni è stato possibile farsi una idea dello stato di salute dei servizi in
Italia. Ciò potrebbe dirsi, in realtà, per ogni amministrazione diffusa
capillarmente sul territorio. Guardi le facce della gente, ne percepisci gli
umori e capisci se questo Paese ha raggiunto livelli di efficienza decenti.In
effetti, stranamente, ad un progresso degli strumenti tecnologici, nelle Poste,
non ha corrisposto un miglioramento in tutti i servizi. Ad esempio si lamentano,
in generale, eccessive file alle poste stesse e ritardi nel recapito delle
lettere. Strano, perchè le Poste erano state privatizzate nel 1998
(trasformazione in SpA). Una SpA all'italiana , ovviamente, in quanto
l'azionista unico era ed è il Ministeo dell'Economia. Alcuni punti fermi di
questa operazione sono comuni a quelli di altri processi simili. Ad esempio la
perdita di centomila posti di lavoro.Se ne sono persi nel recapito,
parallelamente alle sedi decentrate dello stesso, via via accorpate.Ed è
aumentata la distanza da percorrere per molti clienti obbligati a farlo.Certo,
gli utili societari sono aumentati ma si sono persi, anche recentemente, altri
posti di lavoro ed è stato abolito il recapito al sabato. Peggioramento del
servizio quindi (l'oggetto sociale di questa SpA).Nel bancoposta sono aumentati
i servizi da fornire a parità di personale ma quest'ultimo non ha sufficiente
dotazione tecnologica.La situazione societaria è sana (bilanci in equilibrio) ma
le risorse non vengono usate per migliorare le condizioni del servizio.Come
detto la riorganizzazione ha proceduto per "ondate" di cui le ultime, quelle da
poco preannunciate saranno devastanti.Licenziamento di 12 mila portalettere,
chiusura di 1200 uffici minori e razionalizzazione (apertura settimanale
ridotta) per altri 600.
I più maligni sostengono che questo processo abbia
due obbiettivi: scorporare il Bancoposta "bancarizzandolo" e frazionare,
affidandolo a ditte private, il servizio di recapito.
Già in altri settori in
cui questi processi sono andati avanti è stato possibile ricavare le
controindicazioni che ora ovviamente, per il futuro, sono riproponibili per
Poste Italiane. Essenzialmente: la possibilità che quando vi sia un disservizio
l'utente non riesca a risalire al responsabile (non per fargli causa ma
semplicemente per risolvere in fretta il suo problema perchè è solo ciò che in
questi casi gli (ci) interessa). E poi il rischio che una privatizzazione e
parcellizzazione spinta non favorisca la concorrenza ma l'instaurarsi di tanti
piccoli monopoli territoriali, gestiti in dispregio delle esigenze delle
collettività residenti nei territori più sperduti.
Anche se molti sembrano
essersene dimenticati, il servizio postale è un bene di pubblica utilità. Un
recapito efficiente incide sul benessere psicologico della gente, il bancoposta
è uno degli strumenti più utilizzati per il risparmio popolare. Il quale a sua
volta è raccolto dalla Cassa Depositi e Prestiti la quale svolge una funzione
importante, tra le altre: quella di finanziare gli investimenti infrastrutturali
dei Comuni.
La vertenza Poste, quindi, interessa tutti noi perchè sono in
gioco beni preziosissimi che, una volta persi, difficilmente riusciremo a
recuperare in breve tempo e a costi sostenibili.
Grande solidarietà quindi
con le richieste dei lavoratori postali (innanzitutto: basta con i
licenziamenti) , richiesta al governo di curare con la massima attenzione (come
dovrebbe fare ogni buon proprietario) l'operato del suo management, una
riflessione prima o poi da condurre tesa a rivalutare l'utilità del ritorno ad
un soggetto pubblico di determinate funzioni, visto che 15 anni di
liberalizzazione/privatizzazione hanno dimostrato il fallimento delle teorie
sottostanti.
Cercheremo, come Sindacato, di dare anche noi il nostro
contributo per il miglioramento di questa situazione, nell'interesse dei
lavoratori e della collettività.
giovedì 25 ottobre 2012
venerdì 19 ottobre 2012
INCENTIVI AL LAVORO DELLE DONNE E DEI GIOVANI UNDER 30
I datori di lavoro che stabilizzano, entro il 31 marzo
2013, rapporti di lavoro
possono essere ammessi ad un incentivo pari a € 12.000.
Incentivi di
importo minore possono essere riconosciuti a chi
instaura, entro il 31 marzo
2013, rapporti di lavoro a tempo determinato. L’incentivo riguarda uomini
con meno di 30 anni o donne di qualunque età.
L’incentivo è autorizzato
dall’Inps nei limiti delle risorse appositamente
stanziate dal decreto del
ministero del lavoro.
Per il testo del decreto interministeriale, la circolare INPS (con in allegato i modelli occorrenti per la domanda vai su:
http://alasu-agl.blogspot.it/2012/10/incentivi-al-lavoro-delle-donne-e-dei.html
lunedì 15 ottobre 2012
DISABILI. GOVERNO MONTI: "CI SEI?NO, CI FAI.E QUINDI TASSO PURE TE!"
Questa volta i provvedimenti contenuti nel disegno di legge stabilità relativi al mondo della disabilità sono veramente difficili da definire. E i diretti interessati faranno molta fatica, se ci riusciranno, a protestare.Tassati i cani dei ciechi, l'interprete dei sordomuti, le indennità di accompagnamento.
Però, consentiteci, per questa volta sarebbe troppo comodo prendersela con gli estensori di queste proposte.Vorremmo sapere se il governo ha agito avventatamente da solo o se (e sarebbe gravissimo) ci sia stata una consultazione e un via libera da parte di esperti di settore dei partiti di maggioranza.E vorremmo, per favore, stavolta, di questi ultimi, avere nomi e cognomi.E farli confrontare, in TV, davanti a tutti, con i parenti di quelle persone in difficoltà (e con quelli tra loro che possono parlare).Con il simbolo del loro partito ben visibile sulla giacca.Prima delle elezioni.
PENSIONI DI GUERRA, DI INVALIDITA', POLIZZE VITA: MA QUANTO CI COSTI!......
Da oggi verranno tassate anche tutte quelle rendite rimaste finora protette
dall'imposizione fiscale. Pensioni di guerra, pensioni di invalidità e polizze
sulla vita.In particolare le pensioni di invalidità e di guerra di tutti coloro
che possiedono un reddito superiore ai 15.000 euro.Saranno ridotti anche i
permessi richiesti per i disabili e per la cura di familiari portatori di
handicap.La retribuzione erogata per i 3 giorni subirà un dimezzamento, ad
eccezione nel caso in cui il permesso non venga richiesto per far fronte ai
bisogni di un figlio o del proprio coniuge. I permessi per i genitori saranno
quindi eliminati. Verrà riconosciuto solamente il 50% della giornata lavorativa
a quei genitori che per prendersi cura del proprio figlio chiederanno un giorno
di permesso. E la famosa riduzione delle imposte? Lo sconto Irpef : avrà un
valore non superiore ai 280 euro annui (tutto qui?). L'IVA (aumentata) potrebbe
indurre i consumatori a sostenere un costo compreso tra i 273 e i 500 euro.
Tutti i beni, ad eccezione di quelli considerati essenziali (e qui ci sarebbe da
discutere, ma lasciamo stare), subiranno un incremento dovuto ad un aumento
dell'aliquota intermedia e di quella alta.Le famiglie, sopratutto quelle a
reddito medio basso subiranno questi incrementi, ma anche le imprese che dovendo
praticare prezzi più alti devono ridurre i propri guadagni (e di ciò abbiamo
parlato da poco sul sito dell'ALCAMS-AGL).Però non osate lamentarvi! Il Ministro
Padoa-Schioppa (pace all'anima sua) ricorderete, ebbe a dire che pagare le tasse
è bello. Ringraziamo Monti e la Maggioranza per quanto ci stanno facendo godere!
venerdì 12 ottobre 2012
GRAVE ATTACCO DEL GOVERNO ALLE COOPERATIVE SOCIALI
Aumento dell’IVA dal 4% al 10% per
le cooperative sociali che prestano servizi socio – sanitari ed educativi, un
provvedimento previsto nella Legge di Stabilità.
Anziché tradursi in maggiori
entrate comporterà un disastro sociale perché indurrà maggiori spese per le
ASL e i Comuni, riduzione dei servizi che colpirà le categorie più fragili e
indifese (disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di
emarginazione sociale e disadattamento) e le loro famiglie che vedranno ridursi
i servizi o aumentare i costi.
AGL: Il Governo ritiri questo
provvedimento!
lunedì 8 ottobre 2012
SANATORIA-DOCUMENTI PRESENZA-ULTIMO AGGIORNAMENTO MINISTERIALE
Dalle FAQ ministeriali aggiornate:
43.- Può essere considerate documentazione utile ai fini dell’attestazione della presenza del lavoratore straniero sul territorio alla data del 31.12.2011 la seguente documentazione: passaporto munito del timbro di ingresso apposto dalle autorità di frontiera nazionali, documentazione proveniente dalle forze di polizia , provvedimento di espulsione, certificazione medica proveniente da struttura pubblica, certificato di iscrizione scolastica dei figli del lavoratore. Si, la documentazione elencata in domanda, nonché ogni altra documentazione proveniente da organismo pubblico, può essere accolta purchè la data riportata sul documento sia al 31.12.2011 o antecedente a tale data.
44.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 il passaporto del lavoratore recante il timbro Schengen di altro Paese UE, apposto nella stessa data o antecedentemente ad essa?
Il passaporto recante il timbro di ingresso nell’area Schengen, apposto dall’autorità di frontiera di uno dei Paesi aderenti a tale accordo, può essere considerato prova valida solo se integrato da documentazione proveniente anche da soggetti che erogano servizi e/o intrattengono relazioni di carattere pubblico in una più ampia accezione, ma comunque attestante la presenza sul territorio nazionale in una data successiva a quella di ingresso in area Schengen e comunque non successiva al 31.12.2011
45.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 documentazione rilasciata da rappresentanze diplomatiche o consolari straniere con sede in Italia?
Possono ricomprendersi tra le prove documentali valide gli atti provenienti da Ambasciate o Consolati del Paese di origine del lavoratore rilasciati in Italia entro il 31.12.2011 (es. passaporti, ricevuta di richiesta di rilascio/ rinnovo del passaporto, certificazione di vario genere).
46.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione proveniente da Enti esercenti pubblici servizi?
Possono essere considerate prove documentali valide la documentazione rilasciata al cittadino straniero, entro il 31.12.2011, da Enti quali ad esempio: Aziende municipalizzate di gestione del trasporto pubblico locale (es. tessere di abbonamento nominative, sanzioni etc); Aziende di erogazione di servizi pubblici quali elettricità, gas, telefonia fissa e/o mobile etc (es. contratti nominativi stipulati dallo straniero con le aziende di erogazione dei suddetti servizi).
47.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A.?
Può essere considerata valida la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A. purché dalla stessa possa essere individuata in modo certo l’identità del soggetto interessato e tale documentazione sia stata rilasciata entro il 31.12.2011 (es.apertura libretti di risparmio, richiesta di rilascio postepay etc.).
48.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 un biglietto aereo nominativo di compagnia aerea anche non italiana?
Si, ma solo se sul passaporto del cittadino straniero sia stato apposto il timbro di ingresso della polizia di frontiera di un Paese firmatario dell’accordo di Schengen.
49.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 una ricevuta nominativa di invio o ricevimento di denaro effettuato attraverso istituti bancari e/o agenzie di Money transfer?
Si, tale documentazione è da considerarsi valida in quanto si tratta di operazioni registrate e soggette a controllo pubblico, purché eseguite attraverso istituti bancari, Poste italiane o primari operatori del settore accreditati e iscritti in albi o elenchi ufficiali tenuti dalla Banca d’Italia o dalle banche centrali europee o sottoposti alla vigilanza delle stesse
43.- Può essere considerate documentazione utile ai fini dell’attestazione della presenza del lavoratore straniero sul territorio alla data del 31.12.2011 la seguente documentazione: passaporto munito del timbro di ingresso apposto dalle autorità di frontiera nazionali, documentazione proveniente dalle forze di polizia , provvedimento di espulsione, certificazione medica proveniente da struttura pubblica, certificato di iscrizione scolastica dei figli del lavoratore. Si, la documentazione elencata in domanda, nonché ogni altra documentazione proveniente da organismo pubblico, può essere accolta purchè la data riportata sul documento sia al 31.12.2011 o antecedente a tale data.
44.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 il passaporto del lavoratore recante il timbro Schengen di altro Paese UE, apposto nella stessa data o antecedentemente ad essa?
Il passaporto recante il timbro di ingresso nell’area Schengen, apposto dall’autorità di frontiera di uno dei Paesi aderenti a tale accordo, può essere considerato prova valida solo se integrato da documentazione proveniente anche da soggetti che erogano servizi e/o intrattengono relazioni di carattere pubblico in una più ampia accezione, ma comunque attestante la presenza sul territorio nazionale in una data successiva a quella di ingresso in area Schengen e comunque non successiva al 31.12.2011
45.- Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 documentazione rilasciata da rappresentanze diplomatiche o consolari straniere con sede in Italia?
Possono ricomprendersi tra le prove documentali valide gli atti provenienti da Ambasciate o Consolati del Paese di origine del lavoratore rilasciati in Italia entro il 31.12.2011 (es. passaporti, ricevuta di richiesta di rilascio/ rinnovo del passaporto, certificazione di vario genere).
46.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione proveniente da Enti esercenti pubblici servizi?
Possono essere considerate prove documentali valide la documentazione rilasciata al cittadino straniero, entro il 31.12.2011, da Enti quali ad esempio: Aziende municipalizzate di gestione del trasporto pubblico locale (es. tessere di abbonamento nominative, sanzioni etc); Aziende di erogazione di servizi pubblici quali elettricità, gas, telefonia fissa e/o mobile etc (es. contratti nominativi stipulati dallo straniero con le aziende di erogazione dei suddetti servizi).
47.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A.?
Può essere considerata valida la documentazione relativa a servizi erogati da Poste Italiane S.p.A. purché dalla stessa possa essere individuata in modo certo l’identità del soggetto interessato e tale documentazione sia stata rilasciata entro il 31.12.2011 (es.apertura libretti di risparmio, richiesta di rilascio postepay etc.).
48.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 un biglietto aereo nominativo di compagnia aerea anche non italiana?
Si, ma solo se sul passaporto del cittadino straniero sia stato apposto il timbro di ingresso della polizia di frontiera di un Paese firmatario dell’accordo di Schengen.
49.-Può essere considerata documentazione idonea ai fini della dimostrazione della presenza del lavoratore straniero in Italia alla data del 31.12.2011 una ricevuta nominativa di invio o ricevimento di denaro effettuato attraverso istituti bancari e/o agenzie di Money transfer?
Si, tale documentazione è da considerarsi valida in quanto si tratta di operazioni registrate e soggette a controllo pubblico, purché eseguite attraverso istituti bancari, Poste italiane o primari operatori del settore accreditati e iscritti in albi o elenchi ufficiali tenuti dalla Banca d’Italia o dalle banche centrali europee o sottoposti alla vigilanza delle stesse
SCANDALO COOPERATIVE EDILIZIE LAZIO E VIGILANZA STATALE
dal sito:
http://www.regione.lazio.it/rl_consumatore/?vw=newsDettaglio&id=358
http://www.regione.lazio.it/rl_consumatore/?vw=newsDettaglio&id=358
"""""""""""CASA/BUONTEMPO, A MAGISTRATURA DOSSIER SU COOPERATIVE EDILIZIE
04/10/2012 -
"In Regione Lazio ho scoperto situazioni scandalose nel settore
dell'edilizia sociale, con imprenditori e cooperative che hanno ricevuto risorse
economiche, anche nella misura del cento per cento, per costruire abitazioni che
poi hanno affittato a prezzi di mercato, facendo leva su convenzioni sbagliate
stipulate con i Comuni. I costruttori e le cooperative hanno guadagnato tre,
quattro, otto volte di più, mentre i cittadini sono stati massacrati. Nei
prossimi giorni fornirò alla magistratura un dettagliato dossier al riguardo".
Lo ha detto l'assessore alle Politiche per la casa della Regione Lazio,
Teodoro Buontempo, a margine del
convegno "Regione Lazio, un patto sociale per la casa". L'incontro,
organizzato dal presidente dell'Ater della Provincia di Roma, Massimo Cacciotti,
si è svolto questa mattina a Carpineto Romano e ha riunito i vertici delle sette
aziende di edilizia residenziale pubblica del Lazio. Presente anche il
presidente nazionale di Federcasa, Emidio Ettore Isacchini. Nel
corso del suo intervento, Buontempo ha poi sottolineato che "le Ater non
avrebbero dovuto pagare l'Imu, una tassa iniqua e assolutamente dannosa per le
aziende che si occupano di edilizia pubblica". "Che cosa avrebbero
fatto lo Stato e i Comuni, nel caso di una disobbedienza collettiva? - si è
chiesto Buontempo - avrebbero sequestrato gli immobili Ater? Forse - ha concluso
- per alcune Ater sarebbe stato un bene, perché poi lo Stato avrebbe dovuto
provvedere direttamente alla manutenzione degli
immobili".""""""""""
ALP-AGL ISPETTORI DI SOCIETA' COOPERATIVE:
La vigilanza sulle società cooperative, anche su quelle di edilizia
abitazione, è stata competenza fino al 2001 del Ministero del Lavoro, poi del
Ministero dello Sviluppo Economico.Chi legge sa della situazione disastrosa, dal
punto di vista della mutualità, in cui si trovano queste imprese.
Se la legge venisse rispettata, ogni anno alla porta di ogni
cooperativa edilizia iscritta all'Albo Nazionale Cooperative Edilizie presso il
Ministero dello Sviluppo Economico (le sole che possono legittimamente godere di
finanziamenti pubblici) dovrebbe bussare un ispettore di cooperative
ministeriale il quale avrebbe il compito di verificare, in maniera approfondita,
che non trattasi di cooperativa spuria (=fasulla) bensì meritevole di
agevolazioni.E in caso negativo di diffidarla e di proporne il commissariamento.
E di fare le segnalazioni agli altri Organi di vigilanza. Capillarmente. Prima
che sia troppo tardi, prima che le famiglie finiscano sul lastrico.
Questa frequenza annuale non è mai stata rispettata perchè da anni il
Ministero del Lavoro (cui appartengono ancora per lo più gli ispettori che al di
fuori dell'orario di servizio, su incarico del MISE, svolgono questa attività)
non facilita questi funzionari e non concede loro, in caso lo volessero, di
transitare nei ruoli del Ministero dello Sviluppo Economico occupandosi solo di
cooperative . Addirittura il direttore generale del personale del ministero del
lavoro da anni si rifiuta perfino di incontrare i sindacati su questo argomento.
Preferisce evidentemente occuparsi di buoni pasto. D'altro canto, la reazione a
questo atteggiamento del direttore generale degli enti cooperativi del MISE è
blanda e inconsistente.
Ci appelliamo pertanto al Presidente Monti, al Ministro Patroni
Griffi, ai Ministri Fornero e Passera affinchè questa situazione sia risolta una
volta per tutte, intervenendo su quei dirigenti un pò distratti, mettendo in
condizione la vigilanza sulle cooperative esercitata dallo Stato di compiere il
suo dovere. Perchè la casa è un argomento su cui anche gli italiani più buoni
possono perdere la pazienza: E questa situazione non riguarda solo il
Lazio.
giovedì 4 ottobre 2012
LA BEFFA DEL FONDO PER L'ACCESSO AL MUTUO DELLE GIOVANI COPPIE
Continuano le difficoltà di accesso al credito per l'acquisto della prima casa,
in particolare per le giovani coppie.Da circa un anno è operativo un "Fondo
per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani
coppie coniugate o dei nuclei familiari anche monogenitoriali con figli
minori"". (http://www.diamoglifuturo.it/fondo-casa
)
Sono disponibili 50 milioni di euro affinché le giovani coppie possano comprarsi la prima casa, ma ne sono stati utilizzati pochissimi (meno del 5%) perchè, sembra, le banche non informano i giovani che vanno a chiedere mutui di questa opportunità. Sembra addirittura che gli impiegati agli sportelli bancari neppure sappiano di questa offerta. A chi si è permesso di contestare tale situazione, l'ABI ha risposto che le banche non concedono i mutui ai giovani per tutelarli perché avendo lavori spesso precari, se si trovassero nella situazione di non poter rimborsare le rate sarebbe peggio per loro. Ma il sospetto è un altro, che le banche non ci guadagnino abbastanza. Se il Governo vuole fare qualcosa di concreto per i giovani inizi da qui.
Sono disponibili 50 milioni di euro affinché le giovani coppie possano comprarsi la prima casa, ma ne sono stati utilizzati pochissimi (meno del 5%) perchè, sembra, le banche non informano i giovani che vanno a chiedere mutui di questa opportunità. Sembra addirittura che gli impiegati agli sportelli bancari neppure sappiano di questa offerta. A chi si è permesso di contestare tale situazione, l'ABI ha risposto che le banche non concedono i mutui ai giovani per tutelarli perché avendo lavori spesso precari, se si trovassero nella situazione di non poter rimborsare le rate sarebbe peggio per loro. Ma il sospetto è un altro, che le banche non ci guadagnino abbastanza. Se il Governo vuole fare qualcosa di concreto per i giovani inizi da qui.
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